In data 14 Aprile 2024 si è tenuta la prima Visita Tecnica del 2024 dell’AITBM presso lo stabilimento Unilever di Caivano, in provincia di Napoli.
Tra soci e simpatizzanti abbiamo avuto una rappresentanza di 19 persone con una appartenenza principale ad Heineken e Peroni. Erano presenti anche quattro soci quiescenti che rimangono vicini all’associazione: Luisa Cotugno, Carlo Farallo, Cataldo Pizzuti e Luigi Serino.
Ad accoglierci abbiamo trovato il Direttore dello stabilimento, Ing. Carlo Fappiano ed il suo staff. La visita è iniziata con una ottima colazione con le tipiche sfogliatelle napoletane e così abbiamo iniziato a conoscerci.
La giornata quindi, è stata avviata con la presentazione e la storia dello stabilimento da parte del direttore e la presentazione dell’associazione e del mercato della Birra da parte dell’ AITBM.
Lo Stabilimento di Caivano nasce in seguito alla fusione della società “Soave Gelati”, fondata da imprenditori napoletani, con il gruppo romano dell’Algida. La “Soave Gelati” era nata dopo la guerra con due prodotti ancora oggi in commercio: il Cremino e la Bomboniera. Prodotti adeguati alla vendita di gelati preconfezionati. Nel laboratorio veniva comunque venduto il gelato sfuso in coni. La svolta è nel 1961 con la realizzazione del “cornetto”: una cialda di wafer ricoperta di cioccolato che ne conserva la fragranza. Questa innovazione permise anche al classico gelato a cono di diventare un prodotto preconfezionato e commerciabile sempre fresco. La nascita dello stabilimento coincide con il passaggio del marchio e dei prodotti alla romana Algida che era già parte del gruppo Unilever. Negli anni altri brand italiani di gelati vengono acquisiti e nel tempo le produzioni vengono raccolte tutte nello stabilimento di Caivano.
Oggi oltre ai prodotti storici di punta sono nati nuovi prodotti. Primo fra tutti il Magnum con tutta la sua linea. Oggi il Magnum con tutte le sue varianti per volumi sopravanza il cornetto.
La filiera produttiva dello stabilimento è un unicum nel mondo Unilever perché è decisamente verticale, ha materie prime che non sono presenti in altre fabbriche del gruppo. Per questo Unilever ha scorporato parte delle attività centralizzate dando delega allo stabilimento. La produzione delle cialde è interna allo stabilimento. Ma anche la tostatura delle nocciole o del caffè è fatta a Caivano. Molti prodotti sono utilizzati freschi come ad esempio il latte. Sono pochi i processi industriali conosciuti che partono dal latte fresco ed è uno dei motivi di eccellenza dei prodotti dello stabilimento di Caivano. Oggi vengono trattate 272 materie prime differenti e vengono prodotti 812 formati di prodotto differenti. Come tutti i prodotti alimentari, negli ultimi anni, hanno subito una diminuzione dei volumi, ma non dei pezzi venduti perché il peso medio per pezzo si è ridotto. Anche loro, come succede nel mondo della birra, devono affrontare la promiscuità i prodotti dal consumo a casa e il consumo fuori casa. Al momento la misura unitaria delle confezioni vendute nella grande distribuzione è più piccola della misura dei prodotti venduti nei Bar.
La logistica richiede una catena del freddo in ingresso e soprattutto in uscita. In passato i magazzini erano in gestione con la Findus, approfittando della sinergia stagionale. Oggi vengono utilizzati magazzini terziarizzati.
Al momento ci sono 4 linee coni, 2 stick, 4 magnum, 2 sandwich e 3 di vaschette. Durante la nostra visita abbiamo seguito la produzione del cornetto dalla preparazione della cialda, la ricopertura di cioccolato e il riempimento. Un aneddoto simpatico è la storia del fondo di cioccolato che in origine era stato evidenziato come un difetto/perdita di prodotto, per poi diventare una nota distintiva del prodotto e atteso dal consumatore. Il processo dalla cialda al cono finito richiede 16 ore circa. La produzione avviene in ambienti aperti dove l’aria in ingresso viene filtrata con filtri HEPA H13, senza particolari problemi dal punto di vista microbiologico. Il sistema ha una griglia di campionamenti e controlli che permette di intercettare eventuali anomalie. Le condizioni di pulizia hanno positivamente stupito tutti i partecipanti. Tutti gli sfridi vengono recuperati e convogliati su altri prodotti per ridurre le perdite di processo. Durante il giro abbiamo avuto la possibilità di degustare i vari ingredienti separatamente e nelle varie fasi di assemblaggio fino ad arrivare al cornetto finito prima del congelamento.
L’involucro con cui viene incartato il cono è stato sviluppato in collaborazione con il gruppo SEDA. L’imballo primario ha un velo di alluminio che conserva la freschezza e la fragranza del prodotto. Lo sviluppo del packaging primario del cornetto ha permesso alla SEDA di divenire leader del mercato di imballaggi primari a livello Europeo.
La visita ha evidenziato un alto livello di digitalizzazione o industria 4.0 che è stato avviato pur in uno stabilimento che mostra i suoi anni. Oggi, come ci è stato mostrato in campo e poi in aula, tutti i reparti sono coperti da rete Wi-Fi. Ogni postazione è provvista di tablet per la raccolta di dati e tutti gli operatori hanno smartphone personale per avere informazioni sul processo e trasferire informazioni al sistema. Il software sviluppato è proprietà di Unilever. Nello stabilimento l’età media è di di 50 anni, con un’anzianità aziendale di circa 30 anni. Questo aspetto ha creato un po’ di resistenze nell’avvio della digitalizzazione ma a processo avviato sono tutti formati e coinvolti.
L’azienda ha ancora una prevalenza di uomini (86%), ma nel management, dove ci sono stati molti nuovi ingressi, il rapporto è più equilibrato (60% a favore degli uomini).
La giornata si è conclusa con la consegna del gagliardetto dell’associazione al direttore dello stabilimento e l’invito alla squadra di Caivano a visitare uno degli stabilimenti di Birra.
Infine, nella mensa aziendale abbiamo degustato la famosa pizza napoletana preparata espressa da un pizzaiolo di professione.
Giovanni Battista Morlino, Past-President AITBM